martedì 30 ottobre 2012

Il piccolo bazar

Sabato ho fatto il cambio di stagione nell'armadio.  Che le trombe squillino, le campane suonino a festa e la gente si raduni nelle piazze per salutare il lieto evento.
Ripresami dalle fatiche ecco alcune considerazioni che ho partorito dopo un’intera giornata tra grucce e scatoloni:
  •      Il repulisti va fatto al cambio di stagione per la stagione che ci attende. In quel momento, nella solitudine della nostra stanza formato bazar, siamo implacabili.
  •        Ebay ci può tornare utile per monetizzare il ciarpame che sedimenta, con strati geologici, il fondo del    nostro armadio. Vi farò sapere se funziona.
  •         La giacca di paillettes verde pistacchio di H&M non sarà mai vintage. Credetemi, mai.
  •        La nostra futura figlia non metterà mai i nostri jeans preferiti della giovinezza. Una Chanel invece si.   Bisognerebbe imparare ad investire con lungimiranza. Nell’attesa, liberiamoci pure di quello che non indossiamo più da anni. E non perché non ci entriamo più, sia chiaro.
  •        Diamoci il tempo di provare gli abiti che avevamo dimenticato di avere, di creare nuovi abbinamenti e stilare una lista degli indispensabili per la nuova stagione.
  •       Se siamo indecise se un capo sia diventato vecchio o meno, ricordiamoci che la quantità di pallini e  pelucchi sono una buona cartina tornasole.
Trovo inoltre che sia giusto premiarsi per il tanto daffare. Io ho indossato una maschera all’olio di ricino durante tutto il work in progress. Al termine, dopo lo shampoo, oltre ad avere un armadio impeccabile, avevo anche dei capelli meravigliosi. E scusate se è poco.










giovedì 25 ottobre 2012

Desperate Housewife



Ieri ho avuto la disavventura di trovarmi faccia a faccia con delle coppie in procinto di compiere il grande passo e al momento, non poco imbarazzante di descrivere la compagna, un buon 70% dei presenti – cioè più della metà - ci tengo a voler puntualizzare questo dato allarmante - ha praticamente solo detto di apprezzare le doti casalinghe della fidanzata. Con un elenco generico delle attività in cui la loro metà eccelleva: cucinare, lavare, tenere in ordine la casa. 

Ora. Io vi giuro che non ci potevo credere.

Noi donne, proprio noi che siamo cresciute nutrendoci di Sex and the City e che per questo siamo convinte di conoscere l'emancipazione. Che abbiamo un compagno perché lo amiamo e arricchisce la nostra vita, non perché è convenzionalmente cosa buona e giusta. E dei due film, per quello che riguarda la cucina, semmai ricordiamo solo il meraviglioso grembiule di Charlotte (piccola postille: si trova sul sito di Antropologie e per nostra fortuna spedisce anche in Italia). Noi che abbiamo conseguito una laurea e facciamo professionalmente il nostro lavoro. Noi che spesso guadagniamo più dei nostri compagni e per questo non ne nasce una guerra intestina. Noi che il ciclo non c’ha mai fermate, che se ce l’avessero gli uomini sarebbero irreperibili una settimana al mese e colpevoli del calo di qualche punto di PIL. Noi che abbiamo la patente, ci siamo comprate un’auto e se vogliamo prendiamo le nostre amiche e andiamo dove vogliamo perché non ci siamo mai poste il problema se lo dovevamo chiedere a qualcuno per poterlo fare. Noi che facciamo un sacco di cose (il più delle volte senza nemmeno rovinare lo smalto), abbiamo una mente sveglia e a tratti geniale. Che se decoriamo la casa è perché andiamo pazze per Elle Decor e io quando ho comprato una pila di strofinacci di le Jacquard Francais, manco mi ha sfiorato la mente il dovermi preoccupare del metodo di lavaggio, ma li portati dritti alla cassa, con piglio deciso, solo perché erano meravigliosi. E non comprerò mai la pentola a pressione perché è brutta e chissenefrega se non cucinerò mai il cappone per Natale. Semmai invece avrò fatto un albero che quello del Rockefeller Center me ne farà un baffo.

E loro, gli uomini (o almeno alcuni di loro) si focalizzano solo sulla nostra bravura a mantenere vivo il fuoco del focolare domestico, manco fossimo Vesta, la dea della casa.


Dalla mia mi auguro di essere una donna di cui essere fieri. Semplice nell’ascoltare gli altri, altezzosa e snob solo nell’orgoglio o per gioco. Forte non per apparenza ma per natura. Equilibrata nella mente ma non nelle ambizioni. Che possano essere tante, grandi e che mi spingano a mettermi in gioco. Consapevole dei miei limiti. Ma senza aver mai paura di incontrare l’altro.
Di non essere cieca ma avere occhi e cuore per vedere oltre.










mercoledì 24 ottobre 2012

Autumn Inside











Questo week end arriva ufficialmente l’autunno e questo significa che si può cominciare a guardare i film sul divano avvolti da una morbida coperta, bere una tisana calda e mangiare le castagne. Tutti i cibi avranno la zucca e anche se non è vero mi piace pensarlo, perché a me la zucca piace tanto. Si possono indossare gli stivali della pioggia, il trench che non si sa mai quando metterlo e uscire fuori a passeggiare con l’ombrello a ripararci. Oziare a casa perché fuori fa freddo e accendere tutte le candele.
Cadono le foglie e tutto diventa color ruggine che sembra quasi di essere a Central Park mentre siamo solo lungo via che ci porta a casa nostra. E di New York il nostro paesino non ha nulla, ma tanto a noi non costa niente sognare.

Provviste per l'inverno

Ormai l'autunno è arrivato, non resta che rassegnarsi e pensare alle cose positive della nuova stagione...si possono fare nuovi acquisti! Non è pur sempre valida la regola aurea che ci si deve preparare all'inverno facendo provviste?

Ho preparato alcuni spunti per il vostro guardaroba guardando alle sfilate A/I 2012-2012. Prendete nota e ditemi quale vi piace di più!

JIL SANDER
LES COPAINS
 LUISA BECCARIA


MASSIMO REBECCHI

 MILA SCHON



venerdì 19 ottobre 2012

Il capo basic: white T-shirt



E’ un grosso errore pensare che la t-shirt bianca possa essere un capo minore del vostro armadio, magari anche banale e noioso. Trovo invece che rappresenti un capo basic del guardaroba, soprattutto quando si vuole scegliere la comodità senza rinunciare allo stile. Bisogna sempre averne una bella scorta in tutte le possibili varianti: con lo scollo tondo, a barchetta, con i volant, con dettagli in pizzo o ricamate. E’ la nostra coperta di Linus quando non abbiamo la forza mentale di decidere cosa metterci, ma abbiamo solo bisogno di una confortevole sensazione di freschezza e di comodità informale.

Anche se in molti pensano di poterla indossare solo in situazioni da gita fuori porta, è un peccato non provarla anche in differenti contesti, perché la sua forza è data proprio dal suo essere un pezzo assolutamente neutro da poter abbinare perfettamente anche ad outfit diversi, con l’accortezza di controbilanciare il look rilassato della T-shirt con con una gonna eccentrica, con una giacca strutturata o su un paio di jeans scuri aggiungendo una collana o una sciarpa per contribuire a trasformarla anche da capo sportivo a capo più elegante. Un po' come ci insegnano Céline e Lanvin nelle foto qui sotto:



 La T-shirt nella prima foto è di Petit Bateau ed è possibile acquistarla on line qui.

mercoledì 17 ottobre 2012

Un foulard non ha mai ammazzato nessuno


Rubo questa frase, che mi ha sempre fatto un sacco ridere ad una mia amica e collega, che da anni si ostina a consigliare l’utilizzo di questo accessorio alle agenzie che contattano le candidate per i colloqui nella nostra azienda. Ai più potrà sembrare un accessorio demodè, ma credetemi è da rivalutare.
Guardate quanta grazia emanano queste icone del passato e del presente (Charlotte è pur sempre degna erede di sua nonna e i geni non mentono).



D'accordo... non tutti capirebbero se domani vi presentaste in giro con un fazzoletto, per quanto prezioso, annodato stile maratona, ma un foulard annodato al collo conferisce subito eleganza e professionalità, smorza il grigiore dei completi scuri, dona luce al viso, aiuta quando al mattino abbiamo indossato una camicia dalla scollatura abissale, copre quella macchietta fatta alla macchinetta del caffè e nobilita anche gli outfit che prevedono l’uso del jeans, perché stamattina sarei venuta a lavorare anche in tuta se non fosse stata nel cesto delle cose da lavare. Insomma, per noi donne rappresenta quello che è la cravatta per i nostri colleghi uomini.

Qui potete vedere come un marchio come Hermés ti insegni a creare anche il costume da bagno con un foulard.



lunedì 15 ottobre 2012

Beauty case... gli indispensabili!

Quando ciclicamente la moda ci impone granitica l’utilizzo della microborsa, noi donne andiamo in iperventilazione. Non tanto perché dobbiamo acquistare la borsa del momento, questa è la parte della moda che amiamo di più. Ma perché non sappiamo più dove mettere i nostri oggetti-salvavita. Stiamo fuori casa tutto il giorno e amiamo avere a portata di mano le nostre piccole cose che ci garantiscono di poter affrontare tutti gli imprevisti possibili facendo uscire il coniglio dal cilindro al momento opportuno.

Il primo consiglio è di investire sempre nelle relazioni con la vostra profumeria di fiducia. La fedeltà negli acquisti verrà ripagata dai mitici campioni omaggio e più la conoscenza con la commessa diverrà profonda e intima, più le small size saranno mirate ai vostri bisogni. Non senza qualche imbeccata da parte vostra ovviamente. Secondo me non tutti comprendono la potenzialità di fare incetta della micro boccetta del profumo preferito o del piccolissimo fondotinta e correttore omaggio, che vengono in aiuto per nascondere quel brufolo che ha deciso di accamparsi sul viso il giorno della supermegariunione. Se si presta attenzione, si può creare un intero beauty case in formato lillipuzziano.
Ma vediamo quali sono gli indispensabili da tenere a portata di borsa:


  • Spazzolino, dentifricio e collutorio. Non è purtroppo così diffusa come abitudine, ma trovo sia cosa buona e giusta lavarsi i denti dopo pranzo.
  • Gel contorno occhi rinfrescante anti-fatica. Si presenta come uno stick a sfera e ha il dono di ravvivare lo sguardo all’istante grazie ad un siero alla caffeina rinfrescante e a proprietà emolienti e lenitive. Se lavori al computer rappresenta un must-have.
  • Il Burro cacao. Le labbra a causa dell’aria secca dell’ufficio, vanno idratate costantemente.
  • Fondotinta/Correttore per minimizzare quelle imperfezioni che il trucco del mattino non è riuscito a debellare in maniera definitiva o comunque per i ritocchi ad hoc.
  • Crema per le mani. Chi maneggia tanta carta dovrebbe usarne in quantità considerevole per evitare di tagliarsi con i fogli.
  • Spazzola per ravvivare la chioma fluente.
  • Deodorante o salviettine umidificate.
  • Elastico per capelli. Per quando vorremmo metterci le mani tra i capelli dalla disperazione. Meglio raccoglierli, loro non ci hanno fatto nulla di male.
  • Piccolo kit ago e filo. Alcuni courtesy kit degli alberghi sono eccezionali. E non avete idea di quanto possano risultare utili.
  • Limetta per le unghie.
  • Rossetto e Mascara per una cena improvvisa.



A tutto questo piccolo arsenale si affiancherà la dotazione da scrivania, più stanziale e duratura. Ma di questo parleremo un’altra volta.

martedì 9 ottobre 2012

Hand cream

Le mani sono sempre bisognose di cure, è quindi bene tenere sempre in borsa una mini taglia di crema per le mani. Questa dell'OCCITANE è meravigliosa, texture facilmente assorbibile senza lasciare le mani unte, super idratante, ma soprattutto...lascia un profumo meraviglioso che vi avvolgerà per ore! 
Io l'avevo acquistata la prima volta colpita soprattutto dal packaging ;) 
La potete trovare negli store OCCITANE oppure on line.



Inoltre, con un piccolissimo contributo potete farvi inviare una selezione di prodotti in taglie campione, per provarli tutti!!!


lunedì 8 ottobre 2012

E adesso cosa mi metto???

Qual è l’abbigliamento giusto per un colloquio di lavoro? Cominciamo da un dato di fatto, non tutti i luoghi di lavoro sono uguali e di conseguenza non tutti utilizzano lo stesso dress code. Non esiste una uniforme per combattere la grande guerra dei colloqui ma il messaggio che trasmette un look non lasciato al caso è universale. Tenete bene a mente che un outfit curato e sobrio  trasmette perfetta padronanza della situazione, ottima organizzazione del tempo e sicurezza nelle proprie capacità. Al contrario un aspetto trasandato esprime segnali opposti: scarso amor proprio, difficoltà nella gestione delle cose da fare e inaffidabilità.

Il primo passo da compiere in vista di un colloquio consiste nel conoscere il nemico, raccogliendo più informazioni possibili sull'ambiente. Se non conoscete nessuno che ci lavori all'interno, consultate il loro sito, cercate di individuare attraverso la veste grafica quale può essere lo stile all’interno dell'azienda. Chi vi incontra come possibile candidato deve percepirvi già come membro della squadra.

A parte qualche eccezionale caso, dove sono ancora di rigore noiosissimi e anonimi tailleur (magari quelli riciclati per il giorno della laurea), in tutti gli altri casi, consiglio di abbandonare il look troppo austero e agè puntando invece su altre valide alternative, purchè ci sia armonia di colori e tessuti, accuratezza nella scelta dei diversi capi da sovrapporre e degli accessori.


Il mio look preferito in queste occasioni, valido per tutti gli ambienti mediamente formali, è rappresentato dall’abito intero, preferibilmente in tinta unita, con la giacca a rendere autorevole il tutto. Si può giocare rimanendo nella stessa cromia di colori, nei blu o nei grigi se si vuole rasentare la perfezione dello stile corporate, utilizzando però pesi diversi per i tessuti del vestito e della giacca.


In attesa di conoscere la vostra mise ideale, ecco alcune idee dalle sfilate A/I 2012-2013:

ELIE SAAB





GIANBATTISTA VALLI

GIVENCHY


TOMMY HILFIGHER

 

VIVIENNE WESTWOOD

 CACHAREL

 CHRIS BENZ