La
settimana scorsa ho fatto un dolce e improvvisamente ho sentito il desiderio di
diventare una piccola adepta di Martha Steward. Un po’ come il piccolo aiutante
di Babbo Natale, solo con un grembiule di Mastro Raphael. Sono una persona dai
facili entusiasmi, lo ammetto.
Si sta
aprendo davanti a me un mondo che finora era popolato solo di scarpe, borse e
vestiti. Ho in testa milioni di idee che aspettano solo un luogo per dar loro
dimora.
Un
candeliere in cristallo, per moltiplicare all’infinito le luci delle fiammelle.
Di quelli un po’ barocchi ma infinitamente eleganti.
Candele
ovunque, da accendere al far della sera.
Specchi appoggiati
a terra senza un apparente perché.
Piccole e
grandi alzatine in vetro, per rendere ingombro il piano della cucina. Per
immaginarci alle prese con biscottini e micro cake per il tea delle cinque.
Tovaglie
di lino ricamate.
Piatti e
posate, magari di Virginia Casa e Rivadossi.
Sempre diverse. Perché ogni pietanza deve esaltare anche l’occhio.
Un
memento da vedere ogni mattina, che ci ricordi di alzarci e splendere.
L’impastatrice
di KitchenAid, che io non so nemmeno fare il sugo della pasta, figuriamoci la
pasta stessa.
Il
profumo della biancheria. Il candore del bianco degli asciugamani. L’ordine nel
riporli.
Cappelliere
di cartone. Magari appartenute a qualcun altro. Che abbiano contenuto non solo
i nostri segreti, ma che siano già brave a custodirli.
Un
vecchio cassettone della nonna, a cui attingere a piene mani. Per scoprire cose
lasciate al tempo.
Mille
luci a rischiarare la notte.
Foto
attaccate alla parete, a ricordarci le giornate spensierate.
La carta
da parati. Così demodè da aver già compiuto un giro ed essere ritornata in gran
spolvero. Sceglierla appoggiandola al muro cercando di immaginarci una stanza
intera.
Un
vecchio contenitore per conserve che diventa vaso.
Sono in
vena di wish-list, sento l’arrivo del Natale!!!
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